I CUCCIOLI

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I CUCCIOLI

Nei primi mesi di vita il cucciolo ha bisogno di essere avviato al mondo. 

Alla nascita il compito spetta alla mamma. In questo periodo insorge il bisogno d’attaccamento, ma non é il cucciolo a farlo, è la mamma, perché l’unico senso che la natura ha concesso al neonato é solo uno: il tatto. Immediatamente dopo compare l’olfatto, l’udito e la vista si svilupperanno solo nelle settimane successive e questo permette al cucciolo di percepire le differenze di temperatura così da potersi dirigere verso i capezzoli materni. L’attaccamento neo natale, nella madre sembra derivare dalla presenza di feromoni, i feromoni dell’adozione, presenti nel liquido amniotico che la mamma incontra quando rompe il sacco amniotico dei cuccioli. 

Questo favorisce lo svilupparsi delle cure parentali come l’allattamento e la protezione della tana. Ciò vale anche per le femmine che partoriscono per la prima volta.

Dopo pochi giorni, quattro o cinque, le mammelle della mamma iniziano a secernere i feromoni d’appagamento che favoriscono legame di attaccamento verso di lei. A questo punto il legame tra madre e cuccioli diventa più forte, coinvolgendo anche i fratelli. Da questo momento la madre costituirà il punto di riferimento più sicuro in assoluto, ma nonostante tutto ciò, il cucciolo sarà capace di attaccarsi anche ad altri individui, sia suoi simili che umani.

Con la comparsa dei primi denti, ogni qualvolta il cucciolo si attacca al capezzolo, provoca nella mamma un forte dolore e gradirà sempre meno questa pratica. D’ora in poi, questo legame comincia a dissolversi, ma la mamma rappresenterà  per il cucciolo sempre un  importante punto di riferimento. 

Grazie a lei i cuccioli cominciano le esplorazioni del mondo esterno, dedicandosi a quella che é   definita “esplorazione a stella”: il cucciolo si allontana dalla madre per esplorare l’ambiente, al  minimo disagio come emozioni negative o timore torna immediatamente indietro per poi allontanarsi di nuovo non appena riacquista sicurezza.

Intorno ai 60 giorni il cucciolo, guidato dalla mamma ha acquisito abbastanza sicurezza ed é pronto per arrivare in famiglia. Inizia così il periodo di attaccamento secondario, quello alla famiglia d’adozione: quando il cucciolo viene adottato da una famiglia umana, grazie alla capacità di attaccamento anche agli interspecifici avvenuta nel periodo precedente (da 0 a 60 giorni di vita), il cucciolo è in grado di trasferire questo legame ai componenti della nuova famiglia che diventeranno il suo nuovo punto di riferimento.

Il legame di attaccamento favorisce uno stato di benessere che coinvolge entrambi i componenti,  sia la famiglia che il cane. Nello specifico, in presenza dell’uomo, diminuisce nel cucciolo la paura in situazioni di minaccia o nell’approccio a nuove esperienze.

Ecco perché é importante, quando arriva un cucciolo a casa, concedergli un periodo di ambientamento, nel quale la famiglia non obblighi al nuovo arrivato, per esempio, l’imposizione del luogo dove stazionare o riposare, non dettare immediatamente regole, non sgridarlo quando lascia i bisogni in giro per la casa. È importante anche interagire con lui nell’esplorazione dei nuovi ambienti interni alla casa, o in giardino o all’esterno, rassicurandolo nei momenti d’insicurezza o di paura: questo accelera il processo di attaccamento secondario.

Esiste un altro periodo secondario per il cucciolo, quello della socializzazione: anche questo periodo é abbastanza breve e coincide quasi sempre con l’arrivo del cucciolo nella nuova casa e si protrae fino al quarto, quinto mese, al massimo. È la conoscenza del mondo, tutto quello che il cucciolo vedrà, sentirà o con cui interagirà, rimarrà in modo indelebile nella sua mente, quindi é bene che siano il più possibile esperienze positive.

La conoscenza di queste dinamiche e comportamenti nei cuccioli ci permette di avere accanto un cane adulto equilibrato, affidabile e sicuro di sé.